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GITE E TOUR

Il Lago d’Iseo, Bs

Il Lago d’Iseo si offre come meta di piacevoli escursioni a bordo dei battelli.
Particolarità del lago è la sua enorme ricchezza floristica.
Nella parte centrale troviamo Monte Isola, la sua vera perla; è l’isola lacustre più grande d’Europa, una vera e propria oasi incontaminata di verde, ove è vietato l’uso di veicoli privati.

I Magli di Bienno, Bs

La fucina è un ambiente a forma quadrata o rettangolare situata di solito tra la strada e il Vaso Re. Il livello stradale è sempre più alto del pavimento; è un accorgimento escogitato fin dai tempi antichi per attutire i forti colpi dei magli che, altrimenti, farebbero tremare tutta la zona circostante, producendo lesioni di vario tipo e darebbero origine ad un forte inquinamento acustico. Dal lato opposto alla strada scorre il Vaso Re sul quale si affaccia la porta del maglio (l’uh del mai), da cui è possibile controllare la ruota e lo scorrimento dell’acqua. Il pavimento della fucina è in terra battuta mista a scaglie di ferro e fuliggine ed è, quindi, nero come qualsiasi cosa si osservi girando attorno lo sguardo. Le finestre, sparse in modo disordinato sulle pareti, anticamente erano veri e propri buchi praticati nel muro. Sono invece costruiti di proposito i cosiddetti “finehtrai”, grandi aperture sul tetto che hanno doppia funzione: far entrare un po’ di luce e permettere al fumo di uscire.
I magli di Bienno, che hanno un peso variabile dai centottanta ai duecentoventi chili, sono a “testa d’asino”, mentre quelli che si usano ancora oggi in Valtrompia per preparare i paioli di rame sono a “testa di elefante”. Ciò dipende dalla loro particolare forma.
In una fucina è possibile trovare uno o più magli di peso diverso, per produrre manufatti differenti. Essi sono sempre collocati a poca distanza dal forno in modo che il “brahcì”, il lavorante più giovane e meno esperto, possa servire il “maihter”, il mastro che batte i pezzi di ferro incandescente sotto il maglio.
Esiste anche un’incudine su cui vengono lavorati con martelli e mazzette di varie forme i pezzi più piccoli. La cesoia che un tempo funzionava ad acqua, secondo il principio del maglio, oggi è quasi sempre sostituita da trance azionate dalla corrente elettrica. Anche il forno, un tempo a carbone e ravvivato dall’insufflazione della “tina dè l’ora” adesso funziona a nafta, gas o elettricamente. Nelle tre fucine, ancora attive per mezzo della ruota idraulica, vi sono vari macchinari moderni accostati ai magli, risalenti probabilmente al Medio Evo. Da alcuni pezzi di rotaia lavorati in vari modi si possono ottenere manufatti per l’agricoltura e l’edilizia.

Lovere, piccola perla del Lago d’Iseo (Bg)

Lovere è una delle più eleganti e pittoresche cittadine che si specchiano sul Lago d’Iseo, incastonata tra il verde dei monti, l’azzurro del lago e il bianco delle cime che si profilano all’orizzonte.
Si presenta, a chi la osserva dal lago, come un grande anfiteatro composto da palazzi costruiti con buon gusto e armonioso senso architettonico a corona di Piazza 13 Martiri.
Dalla piazza, una delle più belle del Lago d’Iseo, si sale verso il centro storico e si raggiunge Piazza Vittorio Emanuele dove confluiscono tutte le vie piccole e strette del borgo medievale con le sue antiche torri Sul lato sud-ovest del centro storico si innalza l’imponente ed elegante Palazzo Tadini, fatto erigere agli inizi dell’800 e che ora ospita una prestigiosa galleria d’arte.
Un ottimo connubio di incantevoli paesaggi naturali e bellezze artistiche rende questa piccola cittadina una vera perla del Lago d’Iseo.

Il Santuario delle Sante di Lovere, Bg

Il Santuario, costruito tra il 1931 e il 1938 su progetto dell’ingegnere milanese Spirito Maria Chiapetta, presidente della Commissione pontificia per l’arte sacra, è stato consacrato dal vescovo di Brescia G. Tredici il 1.10.1938 in onore delle sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa.
A causa del cedimento del terreno sottostante, dagli anni ’50 si è resa necessaria una serie di interventi radicali e dispendiosi, volti al consolidamento dell’edificio.
Complesso architettonico gotico-lombardo, con richiami alla civiltà romanica e araba, sovrastato da un agile campanile che, alzandosi per 21 metri, conferisce snellezza a tutto l’insieme; il porticato dell’ingresso è costituito da due rampe di scale, sulle cui pareti vi sono due grandi mosaici che richiamano le beatitudini evangeliche e le opere di misericordia, in armonia con gli scopi caritativi dell’Istituto delle “Suore di carità”; il santuario, a pianta quadrata, è diviso in tre navate da quattro colonne: in quella centrale è inserita la mensa e l’altare, mentre nelle due laterali si trovano gli altari con le urne contenenti i corpi delle sante B. Capitanio e V. Gerosa.

Il Santuario dell’Annunciata e l’Altopiano di Borno, Bs

Una gita che porta alla scoperta di uno degli angoli più belli e caratteristici della Vallecamonica, ricca di resti antichi, un paese che cerca di vivere unendo con intelligenza il passato e il presente, rispettoso della natura che lo circonda, percorrendo la strada molto panoramica dove ogni anno si svolge la corsa automobilistica Malegno-Ossimo-Borno.
Il comprensorio dell’Altopiano del sole è una delle mete più ricercate sia nel periodo invernale che estivo ed ha nel centro storico di Borno la sua punta di diamante.
Il Convento-Santuario dell’Annunciata, incantevole costruzione quattrocentesca abitata dai Frati Cappuccini ed ubicata a circa 700 metri d’altitudine in posizione solitaria, il Santuario dell’Annunciata si trova a metà strada fra Piamborno e Borno, sull’affascinante crinale della montagna che sovrasta tutta la bassa Vallecamonica ed il lago d’Iseo.
Luogo noto per la valenza artistica ed architettonica, abitato negli ultimi anni della sua vita da Padre Innocenzo da Berzo, proclamato Beato da Giovanni XXIII il 12 novembre 1961.
Un affascinante connubio di storia, arte e religiosità che riserva al visitatore interessanti sorprese anche dal punto di vista paesaggistico.

Parco delle Incisioni Rupestri di Luine a Angolo Terme, Bs

Il Parco delle Incisioni Rupestri di Crape e Luine raccoglie la maggior concentrazione di incisioni rupestri della basa valle.
La visita di quest’area è un salto nel passato ricco di fascino e mistero: passeggiando nel verde si scoprono tracce indelebili di quella civiltà camuna che ha ancora tanto da comunicare e che resta ancora per molti versi oscura.
Le figure presenti dall’epipaleolitico fino a quelle più recenti, ci conducono in un mondo ormai scomparso, ma che ha lasciato un’impronta indelebile nel carattere e nelle tradizioni locali.

Il Santuario di Cerveno e la sua famosa “Via Crucis” in Val Camonica, BS

Il Santuario della via Crucis di Cerveno è celebre per le sue statue lignee.
Il centro storico di Cerveno, che si trova a lato della chiesa parrocchiale, conserva l’aspetto tipico del borgo medievale: case addossate, strade strette in salita, piazze esigue e i tipici archivolti.
Il Santuario della Via Crucis è notissimo in tutta la zona e meta di pellegrinaggi da ogni parte della valle; consiste in una sorta di galleria a gradoni in salita, eretta a lato della parrocchiale, sui due fianchi della quale si aprono quattordici cappelle-stazioni, capolavoro dell’intaglio ligneo nel ‘700.
Le stazioni sono composte da gruppi scultorei in legno e gesso per un totale di 198 statue, in gran parte opera dello scultore Beniamino Simoni da Saviore, completate fra il 1752 e il 1764.
Facile rimanere incantati dalla pregiata lavorazione con cui è scolpito il legno e sorpresi per il così gran numero di statue, ognuna piccolo capolavoro d’artigianato d’arte.

Il Museo Alpino di Darfo (BS), una storia tutta da scoprire

Un’altra interessante e curiosa opportunità che la Vallecamonica è in grado di offrire è la visita del Museo degli Alpini di Darfo Boario Terme.
Nato inizialmente da una raccolta spontanea di cimeli che molti soci dell’ Associazione Nazionale Alpini della zona portavano a valle al ritorno dalle loro escursioni in alta montagna.
Il desiderio originario, rimasto forte fino ad oggi, era di non voler vedere andar dispersi oggetti di altissimo valore, non sotto il profilo della volgare pecunia, ma per quanto attiene al ricordo di persone e avvenimenti “unici” nella storia delle nostre unità alpine.
È così che oggi il Museo Alpino di Darfo Boario Terme accoglie documenti, fotografie, testimonianze, simulacri di armi, oggetti di equipaggiamento militare utilizzati, nei vari momenti storici, dai reparti alpini.
Visitare le sale di questo museo è come sfogliare pagine della nostra storia che ancora ci riguardano e ancora ci colpiscono.

Il Parco Minerario di Schilpario, Bg

Costituita nel 1997, con lo scopo di rivalutare e trasmettere alle future generazioni la storia e la cultura mineraria della Valle di Scalve, la Cooperativa Ski percorsi mussali all’interno dei sotterranei delle miniere. Questi percorsi, inseriti nell’ambito del “Parco Minerario A. Bonicelli”, sono attrezzati di illuminazione elettrica, documentazione fotografica d’epoca, oggetti e utensili usati nella miniera, ferrovia originale con vagonetti e trenino per il transito dei visitatori.
I percorsi che si snodato per circa 4 Km, dei 60 esistenti nel complesso minerario di Schilpario, sono itinerari reali, da cui emerge la cruda realtà che riporta alla fatica di questo duro lavoro di cui diverse generazioni furono protagoniste.
Il parco minerario è nato con l’obiettivo di restituire la memoria della storia della miniera e per sviluppare un turismo di tipo culturale e didattico immerso in un ambiente incantevole.
Gli accompagnatori sviluppano le varie tematiche anche in funzione della curiosità del pubblico: storia della miniera, geologia, lo scavo dei minerali nella storia, il lavoro minorile, le riduzioni dell’estrazione alla fusione dei minerali di ferro, la deposizione e la mineralizzazione nella crosta terrestre, i fenomeni geologici, i colori della composizione dei minerali, la professionalità, l’illuminazione della miniera.
L a società Ski Mine che gestisce il Parco Minerario fornisce ai visitatori casco protettivo, mantella impermeabile ed assicurazione.
Si consiglia abbigliamento idoneo per una temperatura di 8°C e umidità 100%.

Il Caseificio CISSVA, Bs

Il Caseificio Sociale del Sebino e della Vallecamonica viene fondato con l’obiettivo di Organizzare imprenditorialmente l’attività di raccolta e di trasformazione in prodotti caseari del latte proveniente dall’agricoltura del bacino camuno-sebino favorendo così l’integrazione del reddito delle famiglie contadine.
Nel corso degli anni la cooperativa ha investito in tecnologie, in immagine e in qualità de prodotto ed è riuscita a creare una serie di prodotti tipici camuni: la Rosa Camuna, il Casolet, il Silter, lo formaggelle “Fior di Monte”, “Montana” e, ultima nata, “Cuor di Valle”.
Una visita fatta per meglio comprendere la realtà economica della Valle e… per ingolosire tutti i palati!

L’Archeopark di Darfo Boario Terme, Bs

Gli animatori culturali, partendo dall’ARCHOPARK, guidano alla scoperta dei beni culturali ed ambientali di tutto il territorio valligiano.
Le incisioni rupestri sparse in tutta la valle e le vestigia romane di Cividate Camuno; i castelli e i borghi medioevali e rinascimentali con le loro case e palazzi.
Le numerose chiese con grandi tesori d’arte: i cicli di affreschi di Romanino, Pietro da Cemmo, Callisto Piazza e le pregevoli opere lignee tra cui il capolavoro della Via Crucis nel santuario di Cerveno.
I borgi rustici e i siti di interesse etnografico come la Valle dei magli, Pescarzo, le Case di Viso a Ponte di Legno.
Il Parco dell’Adamello, le trobiere del Lago d’Iseo e le molte bellezze paesaggistiche della Vallecamonica.

Città Alta di Bergamo

Passeggiata in Città Alta caratterizzata da strette vie medievali, antiche dimore e negozietti tipici.
Si visitano Piazza Vecchia e Piazza del Duomo.
Nella Basilica di Santa Maria Maggiore e nella Cappella del condottiero Bartolomeo Colleoni l’illustrazione delle bellezze artistiche verrà seguita piacevolmente seduti nei banchi.
Attenzione: per il pullman l’accesso a Città Alta è consentito solamente ai bus non superiori ai 3,50 m di altezza, in alternativa si utilizza la funicolare che offre piacevoli scorci panoramici.
Il biglietto cumulativo costa  Euro 1,30 per persona (andata e ritorno).

La casa del Papa a Sotto il Monte, Bg

Al primo piano di questo edificio il 25 novembre 1881 nacque Angelo Giuseppe Roncalli, quartogenito di 13 figli di una famiglia contadina.
Qui visse fino all’età di 12 anni, quando la famiglia si trasferì nella vicina Colombera.
La casa è affidata alla custodia dei Padri del P.I.M.E. che l’hanno conservata nella sua dignitosa ed austera povertà.
Nelle stanze sono conservati alcuni indumenti appartenuti a Papa Giovanni.

Percorso durata circa 2,30 ore
– Casa Natale di Papa Giovanni XXIII
– Seminario PIME
– Colombera
– Chiesa S. Maria in Brusicco
– Museo Ca’ Maitino
– Cappella della Pace
– Piazza Pacem in Terris

Il Castello di Gorzone, Bs

Il castello sorge su uno sperone roccioso compreso tra il paese di Gorzone ed il fiume Dezzo. Visto dal versante occidentale esso si presenta come una costruzione spoglia, austera, con finestre ad arco acuto e senza torri. Avvicinandosi dal lato orientale si scopre che la struttura presenta un ampio parco orientato verso la Val Camonica ed una ampia facciata da villa signorile.
Una prima notizia del castello parrebbe risalire al 1198, quando in uno dei numerosi trattati tra i comuni di Brescia e Bergamo, a quel tempo in lotta per la conquista della bassa Val Camonica, si richiese la distruzione di medietas Gorzoni.
Circa cento anni dopo il castello di Gorzone, ormai nelle mani dei Federici, è annoverato negli Statuti contro i ribelli di Valcamonica del 1288 come uno degli obiettivi da distruggere da parte del comune di Brescia.
Chiunque fosse riuscito a conquistarlo e a donarlo alla città avrebbe ricevuto una somma pari a 500 libbre imperiali, alle quali si sarebbe aggiunto un premio qualora anche il territorio di Gorzone fosse stato saccheggiato e devastato.

Le Piramidi di Zone, Bs

Il paese è adagiato ad un’altitudine di circa 700 metri in una conca distesa ai piedi del monte Guglielmo, una terrazza naturale da cui si gode un’ottima vista del lago d’Iseo.
Percorrendo la strada che collega Marone a Zone, poco prima di giungere alla frazione di Cislano, si apre maestoso lo scenario delle piramidi di erosione.
Questo rarissimo fenomeno naturale, che vanta pochi esempi al mondo, è causato dall’azione dell’acqua su un terreno morenico in forte pendenza; i grossi massi adagiati sulla sommità delle piramidi agiscono come “cappelli” protettivi al terreno sottostante, riducendo in tal modo gli effetti dell’acqua.
La riserva naturale è accessibile dalla nuova area attrezzata situata poco dopo l’abitato di Cislano.

Parco Naquane e le Incisioni rupestri a Capo di Ponte, Bs

Il Parco Naquane è il PRIMO SITO dell’arte rupestre Camuna.
E’ anche uno dei primi e più importanti Parchi di arte rupestre in Europa.
Racchiude ben 104 rocce incise, in maggioranza risalenti all’età del Ferro (1° millennio A.C.).
Le spettacolari superfici di arenaria ci mostrano, come in una lavagna a cielo aperto, stupefacenti figure di cavalieri, scene di duello, guerrieri in corsa e in danza, scene di caccia al cervo e allo stambecco, uccelli, cinghiali, cervi, camosci, buoi, carri, armi, nonché bellissime raffigurazioni di capanne.
Sono state portate nel Parco, dove si possono ammirare, le più importanti statue stele dell’età del Rame (3° millennio A.C., armi, scene di danza, raffigurazioni di antenati o di divinità).
Il Parco è fornito di servizi igienici.
La visita completa dura circa 3 ore.

Museo Archeologico di Cividate Camuno, Bs

Il Museo si trova a Cividate Camuno, città fondata dai Romani nel I sec. d.C.
Si tratta di una vera e propria colonia romana: conserva nell’impianto la tipica centuriazione e presenta i classici monumenti, tra cui il teatro, l’anfiteatro, le terme, il tempio di Minerva.
Il Museo, istituito negli anni ’80 del secolo scorso, è diviso in due sezioni, che riguardano i temi dell’insediamento urbano e degli aspetti religiosi.
Si ammirano statue, monete, vasi, tegoloni e numeroso materiale proveniente dalle tombe.
Spiccano i rinvenimenti ed il modellino del tempio dedicato a Minerva.
La visita completa dura circa 2 ore.

Gita al Museo tipografico di Artogne, Bs

“Il Segno Tipografico Lodovico Pavoni”, è stato inaugurato il 27 aprile 2009 ad Artogne presenta tratti del tutto originali e si propone come un progetto molto più articolato di una semplice esposizione di oggetti o dell’amarcord di un mestiere d’altri tempi. Il museo nasce in un territorio particolarmente ‘vocato’ alla comunicazione visiva.

L’antica ‘arte’ camuna con le incisioni rupestri di Capo di Ponte sempre in Val Camonica inaugurò i primi rudimenti di una rappresentazione grafica impressa e ‘stampata’ su un supporto ‘durevole’; molti secoli dopo la tecnica tipografica rivoluzionò la comunicazione perché consentì la riproduzione seriale e la diffusione del sapere attraverso la stampa sulla carta.

Il museo prevede una suddivisione tematica delle sale organizzate in un percorso logico che asseconda la sequenzialità delle fasi di lavorazione di una tipografia ‘storica’.

 

 

Un gigante da 1000 megawatt: La centrale di Edolo, Bs

La centrale di Edolo è uno dei più importanti e moderni impianti idroelettrici d’Europa. Con il suo moderno sistema di pompaggio è stata una delle centrali che hanno permesso di far ripartire il paese dopo il disastroso black-out che ha colpito l’Italia nel 2003.
La spettacolarità di questa visita è dovuta non solo alla particolarità delle tecniche adottate per produrre energia, ma anche al fatto che è contenuta interamente in un’enorme caverna a cui si accede per mezzo di un tunnel lungo 1 Km.
Ma c’è un altro aspetto che rende affascinante questa visita, ed è il connubio decisamente interessante che si viene a creare tra fra la tecnica e gli splendidi paesaggi naturali tipici dell’Alta Val Camonica.

Visitiamo un’acetaia a Carobbio degli Angeli, Bg

Presso l’Azienda Agricola “Tenuta degli Angeli” si produce l’aceto balsamico, prodotto con le stesse tecniche della tradizione modenese, ottenuto da mosto di uve aromatiche cotto in vaso aperto e a fuoco diretto e imbottigliato in elegantissime bottigliette.
L’evoluzione della pienezza d’aromi avviene nella quiete dell’acetaia, nel sottotetto dell’azienda, luogo ideale per la manutenzio-ne del balsamo, perché è areato e subisce i grandi sbalzi termici tipici della zona.
Una visita curiosa, una particolarità tutta da scoprire… E’ possibile inoltre, su richiesta, visitare anche l’adiacente cantina vinicola (a cui si accede tramite una breve strada in salita).

 
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